2017
Signed, dated, titled verso
Acrylic on canvas
190 x 160 cm
Unique piece
La performance art, crea e fa discute. Tale pratica pone le sue radici nella grande vitalità del panorama teatrale degli anni sessanta, dal quale nacque l’espressione Body Art, che racchiude, tra le altre cose, anche la performance. Gli influssi culturali che hanno condotto ad una rivalutazione del corpo risiedono nelle speculazioni filosofiche di Sartre e Heidegger, e sugli studi comportamentali dell’America. Prima degli anni sessanta, però, già Duchamp aveva fatto del proprio corpo materia d’arte facendosi fotografare da Man Ray nel personaggio femminile di Rrose Selavy e, prima di lui, anche il Surrealismo e l’atteggiamento bohemien anticiparono l’importanza del corpo.
Nella collezione Emotional Fiore parte proprio da questo concetto ed unisce body art a live performances.
Un uomo, due donne. Corpi come tele, tela che li accoglie. Corpi che si uniscono. Colori che si mischiano dando vita ad un’opera unica.
La performance live subisce così un processo di materializzazione sulla tela. Caratteri come quelli dell’intimità fisica e dell’immediatezza diventano quello che per il pittore sono spatola e pennelli. Non un quadro dunque, ma un’azione esibita con la volontà di creare. Ciò che l’artista fa è arte. Il corpo stesso dell’artista diviene il medium artistico.
Emotional è da considerare un vero e proprio canone del performativo per le sue azioni e le sue teorizzazioni che, non a caso, trovano uno dei momenti più alti nell’opera Emotion che va a toccare quello che è uno dei caratteri fondanti dell’evento/opera, cioè l’appropriarsi dell’elemento dello “spettacolo” messo in atto tra l’artista e le performancers che ne prendono parte e la sua stessa mutazione.
Mettere in atto, fondere, restituire una ritualità che va sdoganata e concepita come un pure atto sessuale a sé stante e cancellare inibizioni sono costanti del suo lavoro, poiché queste sono, secondo l’artista, le uniche modalità che ci permettono di abbattere quella scissione dualistica propria della cultura occidentale, che separa corpo e mente, giusto e sbagliato, dogmi e regole. L’uso della simbologia dei colori restituisce nella forma ciò che nella teoria è dato dal parallelo sviluppo di concetti come donna a rappresentazione del male e della rovina dell’uomo, simbolo di perdizione e piacere, e uomo carico di speranza e voglia d’avventura.