ARTE E SESSO SONO LA STESSA COSA
Le prostitute dipinte da Caravaggio, il corpo di Courbet, i lavori fotografici sui siti web porno di Thomas Ruff. Fin dalle epoche più lontane, dalle raffigurazioni allusive a quelle esplicite, l’arte ha sempre intrattenuto forti legami con la rappresentazione del sesso. Arte e sesso, relazione mutevole come mutevoli sono i medium tramite cui viene espressa. Nasce così una nuova corrente e metodo espressivo, la cosiddetta performance art che mira a superare le divisioni tra le arti e si configura come forma espressiva interdisciplinare, attraverso la quale anche le divisioni tra artista e spettatore, vita privata e dimensione artistica si assottigliano. Un mutamento nell’estetica che si basa sul processo di sconfinamento, che si realizza nell’evento e non più nell’opera in sé. Le azioni non rappresentano qualcosa, piuttosto definiscono, creano o fondano.
Nella collezione Emotional Emanuele Fiore crea un cambiamento di paradigma: la questione dell’embodiment aggiunge al sistema cognitivo una nuova dimensione della conoscenza, non più solo mentale ma anche fisica, di esperienza del mondo. Il corpo, dunque, è condotto a testimonianza del “qui e ora”.
La performance live è orientata a un processo piuttosto che a un oggetto. Azione del condividere e del creare basata su tempo e dinamica; immediata, collaborativa, interattiva e partecipativa.
L’utilizzo del proprio corpo è uno dei caratteri fondanti dell’arte di Fiore che si mette in gioco, in questo caso utilizzando il suo corpo come vero e proprio medium.
Sesso, non più raffigurato tramite pittura o fotografia ma atto reale. Sesso inteso come azione, che come tale deve creare qualcosa di nuovo. La tela diventa solo la trasposizione su carta dell’evento, da considerare la vera opera d’arte.
Corpi si uniscono, i colori di cui sono pitturati e ricoperti si mischiano. Figure umane che come pennelli tracciano segni, lasciano impronte, creano indirettamente un’opera spinti dall’unica volontà di godere l’uno dell’altro.
Sesso e arte si fondono creando opere in cui la sola tecnica utilizzata si fonda sulla pura improvvisazione.
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